Forse è venuto il momento di fare il punto e prendere delle posizioni drastiche su Zack Snyder.
Avete visto Rebel Moon – Parte 1? Se non l’avete visto non vi biasimo, l’hanno blastato tutti e bene o male anche noi ci abbiamo messo il nostro. La buona notizia è che per vedere il secondo non è necessario vedere il primo. Zack Snyder e la produzione vi direbbero il contrario. La logica vi direbbe il contrario. Ma io vi dico che tanto è uguale, c’è un bel riassunto all’inizio con così tanti nomi, uno dopo l’altro, tutti veloci, un affronto a qualsiasi persona voglia capire qualcosa o forse proprio al concetto stesso di capire qualcosa. Se non hanno voglia loro di spiegare per bene pensate quanta ne ho io di capire. Quindi chissene. Basta con questa ossessione di capire, siamo in un film di Zack Snyder!
Questa volta è tutto molto ma molto più semplice. Il primo era Guerre stellari + I sette samurai. Questo è I sette samurai (e poi un po’ di Guerre stellari), senza fare finta di no, è proprio un remake spaziale dalla metà (di I sette samurai) alla fine. Nonostante sia comunque il “grande film per la piattaforma” è una roba più high concept: tutto il film consiste solo della preparazione alla battaglia e dell’esecuzione. Molto più asciutto (sempre per gli standard di Snyder), molto più diretto e con molte ma molte ma molte cose di meno da spiegare. Buoni contro cattivi. Questo c’è da sapere. Tutto il film sarà quindi costruzione dell’epica, grande esaltazione dei valori della resistenza e della solidarietà e poi coraggio a secchiate, azione, ardimento ecc. ecc.
Insomma è un piccolo sandbox per Zack Snyder in cui può giocare liberamente sapendo che non può fare danni più di tanto, può esagerare come vuole tanto non ha una vera storia da raccontare stavolta ma solo una certa coerenza nello svolgimento dell’azione da mantenere (“Ricorda Zack, gli edifici prima sono interi e dopo, solo dopo, possono saltare in aria, non viceversa!”). Nonostante questo non mancheranno le assurdità e le incoerenze (la mia preferita è il megacannone del futuro fantascientifico super avanzato che funziona a manovella, perché in realtà è un “meccanismo inutilmente lento di puntamento”), ma proprio per questo, proprio per il fatto che questo sostanzialmente è un film d’azione in cui c’è solo la preparazione e l’esecuzione dell’azione, è il momento buono per prendere posizioni drastiche su Snyder. Ci piace o non ci piace?
Niente contro chi avversa Snyder (vi sarà detto che sarete risparmiati per poi uccidervi alle spalle così che non soffriate), ma è impossibile non notare come questa persona con evidenti problemi di relazione con i copioni sia uno dei registi più creativi, inventivi e dotati di quella capacità fondamentale per il cinema di creare immagini e momenti che comunicano esattamente quello che vuole. Rebel Moon – Parte 2 è veramente un film semplice, non è l’apoteosi della sua carriera, non contiene sequenze ambiziosissime, insomma non è Justice League. Non ha nemmeno chissà che velleità, E come sapete è molto derivativo (c’è anche un Robot Of Steel), ma proprio per queste ragioni è più evidente qui che altrove che Snyder è un regista dalle potenzialità grandissime.
Tutto il grande confronto tra i poveri contadini-modelli e i nazisti dello spazio è girato, montato e immaginato come raramente si vede nei film americani, con una proprietà del senso dello spazio, un’epica e una gestione degli attori, dell’azione e della tensione tra più zone narrative (diversi gruppi fanno diverse cose contemporaneamente) che non è mutuata da I sette samurai (la trama lo è, ma non lo svolgimento), è tutta sua, finalizzata a raccontare l’ardore come lo adora Snyder, l’interventismo, la responsabilità e una serie di cose di veri uomini con mascelle quadrate interpretate da una donna con la mascella quadrata.
Siamo sempre a 300, sia chiaro, con più o meno lo stesso tasso di digitale ostentato e la stessa passione per una virilità molto spicciola, ma anche una maestria superiore e una scioltezza nel fare azione di gruppo che non si vede praticamente mai. Rebel Moon – Parte Due è forse uno dei B movie più costosi di sempre e più pomposi di sempre, ma è quella cosa lì, la versione asciutta e dritta di un film di Zack Snyder, in cui si vede che regista incredibile sia. E in questo scontro tra il mondo della coerenza e delle storie ben raccontate senza difetti e invece il mondo esagerato ed estremo di Snyder, in cui si sbaglia tantissimo mentre contemporaneamente si fanno anche cose giustissime che gli altri non sanno nemmeno immaginare, io sto con il secondo.
Siamo sempre, e sempre saremo, i primi a deridere tutto il contesto di situazioni assurde in cui si caccia Snyder, le follie dei suoi film, le idee eccessivamente grandiose e i problemi che lo massacrano. Siamo i primi a riconoscere che quelli che lui chiama lungometraggi sono un aggregato di immagini eccezionali tenute insieme da sceneggiature forse scritte a posteriori, chissà, di certo mai veramente seguite. Però se il cinema d’azione è cinema di movimento, di immagini, di attori e atleti usati e mossi come pupazzetti per creare qualcosa di impressionante e mai visto, beh allora da un lato ci sono i veri artisti marziali, e dall’altro lato dello spettro, nel reame della ricostruzione fasulla e artificiosa, c’è Snyder. Ed è un maestro del suo campo.
Dvd-quote suggerita:
“Un perfetto double bill con niente”
Jackie Lang, i400calci.com
“It’s an older code, sir, but it checks out”. Mancava solo questo e poi il plagio sarebbe stato completo. Di gran lunga inferiore rispetto alla prima parte, a tratti involontariamente comico, si finisce per rivalutare il cattivo, poveraccio in cerca di rivalsa sociale che mira alla tranquillita’ di un seggio parlamentare, in puro stile italico, lontano dai conflitti militari e dalle panetterie.
Del resto che ne sa lui di un campo di grano? Ne sanno molto i melensi buoni invece, fotomodelli di Versaj, figli di conti spagnoli o di monarchi con barbe finte ridicole, sempre in posa anche quando mietono il grano al ralenti e preparano booby trap per i militari in arrivo, che si ricordano ad intermittenza di avere scanner che individuano dallo spazio esseri umani nelle casette ma non ad un paio di metri sotto terra, nella zona scelta per l’atterraggio.
Avranno staccato anche loro il cervello, come del resto lo spettatore, cui e’ demandato non stare a chiedersi per quale motivo qualche sacco di farina prodotta con metodi da medioevo sia diventata per un impero galattico una risorsa piu’ strategica della spezia di Dune. Probabilmente non ci sono brioche sul mondo madre. Cosa dire poi del grande generale che si stupisce se, in una battaglia sulla terra ferma, i soldati malvagi schierano la versione discount degli At-At? Ma poi i buoni sono veramente tali? Nell’ansia citazionista, tra un Kurosawa ed una ribelle che emerge dall’acqua del fiume in stile Rambo 2, Snyder riprende anche le parti piu’ paradossali e controverse di Lucas: quante maestranze innocenti sono state uccise sulla Morte Nera e quante sull’astronave del bieco ammiraglio resuscitato a flebo di neoton? Particolarmente vile la protagonista che massacra medici ed infermieri che volevano curarla, per poi dedicarsi ai fuochisti intenti a spalare carbone, notoriamente essenziali in una sala macchine di una nave, transatlantica o spaziale che sia.
Ma tanto non importa nulla delle morti sullo sfondo, in realta’ neanche di quelle in primo piano, viste le caratterizzazioni scritte sui tovaglioli del prive’, dove forse Snyder avra’ speso i milioni di dollari di Netflix destinati a pagare, oltre ai tecnici degli effetti speciali, anche gli sceneggiatori.
Il confronto con un’altra opera seconda di genere fantascientifico tuttora nei cinema e’ impietoso, l’ambizioso progetto di produrre altri quattro film ed una serie televisiva sembra una boutade, sara’ grasso che cola se si giungera’ a chiudere la prima trilogia.
I giganti dello streaming continuano imperterriti a non capire che i successi non si costruiscono a tavolino con montagne di soldi ed algoritmi di AI programmate per fare copia ed incolla. La creativita’ non e’ ancora replicabile in una catena di montaggio.
Applausi! (E il film manco l’ho visto, mi sono bastati i primi 10 min del primo…)
Mi avevi già conquistato coi modelli di Versaj…
E comunque si scrive Versashg…
Sono completamente d’accordo, c’è un limite alla sospensione dell’incredulità… e qui se ne va dopo 30 secondi di gente che miete il grano a mano per caricarlo su una cazzo di astronave. hanno il motore a neutrini ma non una fottuta mietitrebbia.
Una munnezza come poche raga.
Già al taglio del grano in slow-mo mi stavo tagliando le vene. Il resto è solo in aggiunta.
Davvero ma davvero brutto.
Non riesco proprio a capire come il cinema di Snyder non abbia subito alcuna evoluzione nel corso di tutti questi anni. Sta ancora fermo a 300.
Che era na merda: pensa il resto!
Due film di due ore l’uno, che fra qualche mese saranno due director’s cut da tre ore l’una, che se fossero stati un unico film da 90 minuti ci avrebbero solo guadagnato.
Se devo spezzare una lancia a favore di Zaccone c’è da dire che ho riso tantissimo.
Il cannone a manovella ha rallegrato il mio pigro venerdì sera
Riguarderò Dune per la ventesima volta …un po’ perché non ho più Netflix e un po’ per ricordarmi che il genere umano sa fare cose migliori di questi abomini rancorosi
Secondo me è ora di accettare il fatto che il cinema, a voi, fa un po’ cagare.
Cinema? Quale cinema? Tecnicamente questa è televisione.
Ah ora la minestra riscaldata di Snyder sarebbe IL CINEMA?
@JCloaca Voi = redazione
Io riuscirei ad apprezare Snyder solo se si rispettassero due condizioni:
1) A Snyder fosse vietato qualunque contributo alla sceneggiatura
2) I suoi film non superassero mai i 90 minuti.
Perché il problema è proprio che da un punto di vista di scrittura e costruzione narrativa è una cagnaccio come pochi (a proposito, sempre vivi complimenti a chi ebbe la pensata di affidargli la gestione di un ambizioso universo cinematografico) e che il suo stile pomposo può essere effettivamente esaltante in piccole dosi, ma appena si va un po’ oltre in termini di quantità diventa solo pesante
Perfettamente d’accordo.
Bisogna mettergli dei limiti molto stretti.
Tra l’altro senza quelle cazzo di continue sequenze al rallentatore i suoi film durerebbero molto meno
Sigla?
https://youtu.be/MudWYgfwUvA?si=Gepz2HQXSizYqO3a
Doverosa premessa: Rebel Moon parte uno mi ha dato talmente fastidio che non ho intenzione di vedere la parte due.
Detto questo, io capisco che Snyder possa essere definito un maestro nella sua capacità di creare meraviglie visive (oddio anche su questo si sta un po’ ripiegando su sé stesso perché ormai la sua assuefazione allo slow motion è quasi da ridere), però non riesco a ritenerlo sufficiente per farmelo apprezzare.
O meglio: non è sufficiente a renderlo un regista / sceneggiatore.
Semplicemente, NON SA SCRIVERE.
E per quanto una scena possa essere visivamente, dinamicamente e cineticamente splendida, se è avulsa da una storia è solo una bella immagine che poi inevitabilmente ti dimentichi.
Se non delinei dei personaggi capaci di suscitare emozioni (positive o negative) nel pubblico, tutto si riduce a dei semi-sconosciuti che fanno qualche bella acrobazia su uno sfondo figo in CGI.
Ma non si passa alla storia così, secondo me.
“… quelli che lui chiama lungometraggi sono un aggregato di immagini eccezionali…” forse il problema sta nel definire cos’è un’immagine eccezionale, sopratutto oggigiorno.
Fa un po’ ridere come la critica di questo film e quella di The Creator si muovano (giustamente) sugli stessi binari, ma in conclusione Snyder è un maestro e Edwards ha fatto una cagata immonda. Però se l’immagine qua sopra è Caravaggio forse è solo questione di preferire tipi di figurine ad altre. Boh.
Non è che tutta la critica la pensi uguale. A me per esempio piace anche The Creator, che è un altro film derivativo. Certo Snyder da sempre fa film decisamente più estremi, decisi e con uno stile molto più marcato, e quindi più facilmente genera opinioni o risposte polarizzate. Ma non credo che tutti quelli che chiamano Snyder un maestro poi pensino che Edwards abbia fatto un brutto film. Anzi se dovessi puntare dei soldi li metterei sul fatto che, come per me, i due film hanno lo stesso pubblico
Sì ammetto che fare paralleli tra le recensioni di autori diversi è una bischerata. Il tuo entusiasmo però mi ha veramente spiazzato. Snyder si poteva lodare come talento immaginifico per Watchmen (del quale per giunta non aveva capito una mazza), ma ad oggi, con film come questo o Army of the Dead mi sembra che proprio in termini visivi il nostro abbia perso completamente la bussola. Sono immagini talmente puerili e derivative (troppo derivative) che proprio non riescono a ripagare il calvario delle storia che le circonda. Guardando uno degli ultimi Alien m’incazzo, ma quando Scott mi mette l’astronavina piccola piccola che entra nell’atmosfera GIGANTESCA ancora gli riconosco un talento visivo che vale la candela. Qui il minimo sindacale mi pare lontanissimo.
Negli ultimi due giorni mi sono sparato La Sfregiatrice, Dune 2 e Fighter e, forse non troppo stranamente, quello che mi ha lasciato qualche emozione in più è proprio l’ultimo…
Snyder fa sempre più il verso a Bollywood, solo che in India il patriottismo è una cosa seria e quindi credibile, con il nemico pakistano reale e pericoloso, mentre questo cosplay di Star Wars/I magnifici 7 (non scomoderei Kurosawa) mette in mostra un dualismo da operetta. Puoi creare le immagini più belle che ti pare, ma rimangono quadretti troppo ingenui per essere apprezzati da chi ha passato la pubertà. Un conto è Caravaggio, ben diverso De Ribeira…
Mi astengo per brevità dal commentare le incongruenze, il pathos sbrodolato e l’imbarazzante doppiaggio.
Il “passato la pubertà” infatti non è più il suo pubblico, sia che lo si intenda in senso anagrafico che mentale…è stato riesumato dal mondo dei social e dei fan dei pigiami ed è stato bravo a cavalcare l’onda…per il resto non ha fatto un solo film degno di nota, neanche di genere.
Mah
1. ‘sto film esprime un’idea di virilita’ come la potrebbe concepire Derek Zoolander.
2. la tiritera sul cinema di “movimento”, perlomeno cosi’ come la si usa/fraintende in recensioni di questo tipo, era una puttanata una quindicina d’anni fa, quando ha iniziato a far presa, resta una puttanata oggi, con l’aggravante che e’ diventata pure molto noiosa.
Promuovere rebel shit part2 con un articoletto di pochi paragrafi e cercare le pulci nell’orecchio di monkey man perche si detesta a prescindere Patel.
I 400 calci: stato della critica di menare 2024
Sbagli a pensare che siamo tutti compatti sulle stesse opinioni o visioni. Ci sono moltissimi redattori a cui Rebel Moon 2 non è piaciuto per niente, alcuni più moderati e poi io. E dall’altra parte a Casanova non è piaciuto Monkey Man e ha tutte le sue ragioni, mentre, per esempio, a me è piaciuto un bel po’ (la stessa persona cui piace Rebel Moon 2).
Molto spesso ci assegniamo i film prima di vederli, per ragioni di organizzazione, quindi non c’è una strategia ma è più casuale.
Poi, se chiedi a me, è meglio che vada così, perché la cosa più interessante che si possa leggere non è la conferma alle proprie opinioni ma pareri (si spera ben argomentati e sensati) di chi la pensa diversamente da me e magari mette in crisi le mie convinzioni, oppure mi ci fa pensare e anche se alla fine poi rimango della mia idea almeno ci ho riflettuto con qualcun altro e soprattutto ho capito cosa pensa chi non la pensa come me.
Ragazzi ha ragione Jackie
“non c’è una strategia ma è più casuale”
Tipo il muretto della Ferrari, insomma
Bellissima risposta
Snyder dovrebbe tornare a fare gli spotdelle birre e lasciare stare il cinema.
Zack Snyder è il mio migliore amico da quando mi ha regalato Emily Browning vestita da cosplay di scolaretta hentai che spara ai samurai giganti.
Ho concluso vostro onore. La parola alla giuria.
Sai che forse alla fine quella resta la cosa migliore che ha fatto? Almeno aveva un’oncia di originalità.
ah su quello d’accordissimo…Sucker Punch resta un guilty pleasure imperdibile ogni volta che viene trasmesso…poi che sia pura monnezza è indiscutibile
Spiace constatare che alcuni di Lor Signori hanno (come troppo spesso accade) dedicato a Sucker Punch poco più che un’occhiata superficiale.
Potrei spiegarVelo ancora, ma stavolta dovete pagarmi.
Lascia stare, se non l’hanno capito dopo 13 anni non sarai tu a fare il miracolo.
Ma infatti come puoi non amare uno così?
La gente si merita Panarea di Castellano e Pipolo.
PsykoPirata in Panarea c’era la Merz eh, non tollero battute sulla religione!
La Merz.che usciva le tette, per essere precisi.
Usciva anche il culo in una puntata di Montalbano.
Il colpo di fortuna di Snyder è aver pescato subito l’esordio col remake de “L’alba dei morti viventi” con un soggetto di un James Gunn che era ancora un giovane scavezzacollo uscito dalla Troma, appena entrato nel giro che conta e non ancora “imborghesito” dalla Marvel.
La prova del nove è che quando di recente ha provato a ritornare sul tema-zombie (ma senza Gunn dietro) i risultati non sono stati nemmeno paragonabili.
Poi non sto dicendo che di lì in poi Snyder abbia fatto solo monnezza perché i suoi film DC non li ho trovati così terribili come sostenevano molti commentatori ai tempi (che magari sull’onda della moda salvavano film Marvel ben peggiori), però questo è
https://64.media.tumblr.com/fc7c8fce4219570e4072887ec86682d5/5762767bd2484f43-e8/s540x810/67afb14f6d798d072cc97f705f165e38e11ab3d4.gifv
Zaddy, “regista incredibile”
Forse ha solo bisogno di un bravo allenatore
Le recensioni più interessanti sono quelle con cui non si è d’accordo… mi sono sempre piaciuti molto tutti i film di Snyder (inclusi tutti i DC, e escluso Sucker Punch che non ho visto), questo invece mi ha annoiato e deluso.
Tutte le qualità registiche e le “potenzialità” che citi, che avevo ammirato negli altri suoi film che adattano universi narrativi già esistenti, in qualche modo presenti anche in questo film, vanno ad infrangersi contro un’assoluta incapacità di creare materiale originale. In particolare il worldbuilding in questo film è quasi inesistente, non per scelta creativa (si vede che gli piacerebbe sviluppare un universo da cui trarre altre storie) ma per limitazioni del regista. Tutte le “backstories” che si raccontano i personaggi riuniti attorno al tavolo sono sciatte e non suscitano la minima curiosità di approfondire; a due giorni della visione non me le ricordo nemmeno, a parte quella del principe che guarda la madre buttarsi dal balcone senza intervenire. Le scelte dei costumi sono un po’ da cosplay e un po’ da “sono finiti i soldi, mettetegli una canottiera con la salopette”. Come regista “di attori” è tremendo, malgrado attori di qualità non ce n’è uno il cui personaggio riesca a suscitare una qualsiasi simpatia od empatia o interesse.
Alla fine quando il vecchio, invece del bellissimo discorso del film di Sturges sul vento e le locuste di cui dopo anni dall’ultima visione ricordo quasi ogni parola, recita un insulso discorso finale per celebrare gli eroi defunti, dice qualcosa tipo “li onoreremo nell’unico modo che abbiamo, ricordandoci dei loro nomi!” e mi è scappato da ridere perché dopo più di 2 ore di film (senza contare il primo) mi sono reso conto che di nomi dei vari personaggi morti non ne avevo captato manco uno.
Anche quando si tratta di fare puro remake 1:1 per me è un disastro: le scene di Bae Doona con il bambino che vorrebbero riprendere pari pari quelle di James Coburn ne tradiscono completamente il senso senza (per quanto mi riguarda) provocare un decimo dell’emozione. * SPOILER: che sia il bambino ad intervenire per aiutare la samurai uccidendo l’avversario, piuttosto che lei a sacrificarsi per il bambino, non si può vedere. Se vuoi raccontare una storia tua raccontala, a che pro copiare così quella di qualcun altro stravolgendone il senso? FINE SPOILER*
Menzione d’onore per il duello finale nell’astronave in picchiata, tecnicamente e visivamente impressionante e quasi originale (c’era qualcosa di simile in “Black Widow”), che ha addolcito l’esperienza complessiva. Menzione d’onore anche per Sofia Boutella che meriterebbe di meglio. Ma nell’insieme Snyder come regista ‘indipendente’ da universi creati da altri è bocciato.
Ao ce fosse uno che avesse nominato Watchmen.
Ma che l’ho visto solo io?
orcopio che merda fumante
Il primo era già una monezza importante e sperava sinceramente che la GW avesse citato tutti per furto di proprietà intellettuale (e spero che la causa sia in istruttoria). Ho visto il secondo solo perché la Boutella mi fa sempre quello strano effetto da quando la vidi in bagno con la Theron in Atomica Bionda e spero sempre in una simile sorpresa erotica. Rebel Moon 2 è un film di una bruttezza imbarazzante: al di là della trama tenuta insieme con lo
sputo, di una coerenza interna che i Carabbinieri era un film da Oscar, ma che dico, da Nobel della letteratura in confronto, quello che causa l’orchite sono le scene da spot del Mulino Bianco mentre falciano i campi di una durata inspiegabile, la bizantina pomposità di ogni scena che deve, per una sorta di regola non scritta, avere un cazzo di slow motion anche quando i personaggi vanno di corpo, la mono espressione dei personaggi, la eccessiva saturazione della fotografia, il nervoso di scene d’azione di una deficienza che i combattimenti dei power ranger sembrano John Wick. Zach Snyder deve andare a fare le pubblicità della Abercrombie che solo l’esaltazione dell’addominale è capace di concepire. Poiché sono masochista guarderò anche il 3 se mai lo faranno e sempre sperando che la suddetta GW li metta in mutande solo perché: (i) si sa mai che la Boutella; (ii) voglio davvero vedere se fanno risorgere anche stavolta ‘sto cazzo di ammiraglio per darmi la conferma che Ed Skriem è vittima delle oscillazioni dell’euribor come i tutti poveri cristi.
Voto: cestone della festa dell’oratorio
Oltre ad essere una discreta attrice la boutella è una grandissima ballerina , vedi l’orribile streetdance 2 e l’intro di climax di Noè per capire .
Se non sbaglio è stata anche una delle ballerine di Madonna.
Boutella della Madonna.
Ora tutto ha un senso. Grazie!
Lo confesso, a me Zack Snyder fondamentalmente piace, mi piace il suo stile coatto ed eccessivo, il suo modo di costruire le immagini, la sua capacità dirigere mettendo insieme i pezzi di quello che deve mostrarsi sullo schermo.
Però a tutto c’è un limite: forse è un problema mio, ma quando la sceneggiatura ed il worldbuilding affondano sotto pigrizia e sciatteria (ma proprio non era possibile inventarsi su quella luna una risorsa un pochino più importante di qualche sacco di farina?) non riesco ad entrare nel flusso del film a sufficienza per godermi tutto il resto.
Credo che un momento importante per la carriera di Zack Snyder sia stato lo Snyder’s cut di Justice League (che a me è piaciuto tantissimo). Mi sa che aver vinto quella battaglia lo ha fatto cadere nel delirio di onnipotenza, lo ha convinto che qualsiasi cosa combini ha ragione a priori.
Il problema di Snyder è che è rimasto fermo a 300: ralenty, uso dello sfondo come campo d’azione, uso plastico dei corpi e degli attori, ricalco quando possibile di materiale di partenza per poi lavorare sulle immagini, una ricerca di un’epica strabordante.
Watchmen in alcuni punti funzionava per questi punti (ma quando non comprendi il materiale di partenza è ovvio che alcune scene funzionino ma nel totale risuoni lo sbaglio), l’inizio di Batman vs Superman è perfetto (poi è stato un piano inclinato verso il baratro).
Il suo stile non si è più mosso da lì, da quell’idea di action figures che si muovono sotto la spinta di un entusiasmo da ragazzino, dal ralenty come unico gesto filmico per creare pathos. Dato che 300 è del 2006, io direi che possiamo smettere di cercare i lati positivi da questo buco nero e in generale da un regista che ha capito che può non impegnarsi ma tanto con il suo esercito online di fedelissimi avrà sempre ragione.
Con tutta l’apertura mentale di questo mondo, non riesco proprio a vedere “cose giustissime che gli altri non sanno nemmeno immaginare”. Snyder ha smesso di immaginare da anni ormai.
Snyder è un “coatto digitale”, il punto è che se voglio vedere immagini coese da sceneggiatura nulla vedo IL coatto per eccellenza: Michael Bay! Lui si che gira da dio
Dai, 15 minuti di mietitura del grano in sow motion…
Per non parlare del lens flare usato come se piovesse.
Mi ricorda qualcuno : “che ci faccio con le luci ?”
” spalanca tutto !!!”
E poi la faccia di Sofia Boutella…
Mamma mia che monnezza di film…
Fresco di visione mi era sfuggite delle “perle” che adesso invece mi danno l’orticaria…
– Dopo un raccolto fatto in 2 giorni anziché nel consueto “ciclo” (?), ‘sti contadinotti hanno ancora il fiato per allenarsi e persino scavare trincee da WW1
– la biondina con i capelli corti PERCHE’ ha la striscia nera sugli occhi Furiosa-style???
– perché le lightsaber azzurre (guarda caso quelle “cattive”, mentre le “buone” sono rosse) scottano le mani della Boutella, e solo le sue?
– il principe Mohicano va all’attacco con due asce (ma raccattalo un fucile), non le lancia nemmeno, e non si becca neppure un colpo di striscio?
– la Boutella dovrebbe avere due attributi tanti (ha giustiziato una ragazzina innocente) e invece piagnucola e biascica dalla fuga in astronave in poi
– doversi amputare le mani per mettere i “guanti d’arme” è una fregnaccia inenarrabile per una tecnologia così avanzata
E man mano che ci ripenso me ne vengono altre…
Insomma, caro Jackie, ti starà pure simpatico Snyder, ma questo film è indifendibile e mi stupisco che tu ne abbia un giudizio meno che negativo.
Scrivi:
“Tutto il grande confronto tra i poveri contadini-modelli e i nazisti dello spazio è girato, montato e immaginato come raramente si vede nei film americani, con una proprietà del senso dello spazio, un’epica e una gestione degli attori, dell’azione e della tensione tra più zone narrative (…)”
Ti posso anche passare lo spazio, ma l’epica è talmente esagerata da essere ironica, gli attori sembrano pagine di Postalmarket, l’azione è monocorde come raramente visto. E la tensione… Quale tensione?
Vorrei un remake di Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann fatto da Snyder per vedere fin dove ci si può spingere con l’eccesso
Il tentativo di difendere Snyder (“ha fatto anche cose buone”; “mi picchia solo quando beve, se non è bravissimo!”) è l’aspetto più interessante, commovente e coraggioso della rece. Perché ci va fegato a difendere anche solo in modo tangente un tale insulto alla fantascienza (ai “film di menare” non saprei, ma nel mio piccolo ho visto di meglio, e se il cinema è movimento e atleti, allora su pornhub c’è il vero cinema d’essai). Ma i fan sono fan. E fa sempre piacere che esista chi ama a prescindere (a parte i tifosi di calcio): controbilancia un mondo in cui si odia a prescindere. Io ho smesso di guardarlo a metà, e fin lì l’ho guardato col dito a battere il ritmo sulla freccetta destra per saltare di 15” a colpo. L’unica cosa che ho apprezzato è il look della samurai. Lei la recupererei. Vi consiglio, per affinare i gusti, un film tipo questo: https://www.youtube.com/watch?v=xWZR5n1XDAA&t=15s
Se no, appunto, pornhub.
(The creator? Molto meglio ed è tutto dire!)
Ma i “magnifici 7 nello spazio” non era già uscito nell’80?
Ho appena letto che le scene di morte/d’azione in slow motion tanto care a Zack Snyder sarebbero state inventate da Kurosawa proprio in I sette samurai: https://www.ilpost.it/2024/04/26/sette-samurai-akira-kurosawa/?homepagePosition=3
CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ
“sia uno dei registi più creativi, inventivi e dotati di quella capacità fondamentale per il cinema di creare immagini e momenti che comunicano esattamente quello che vuole”
Sto ridendo da 67 minuti e mezzo.
No, via, no.